

Marco Tullio Barboni premio alla carriera a Spoleto Art Festival
Riconoscimento tra cinema e letteratura
"Come spesso accade nella vita, è un incontro a rappresentare un punto di svolta, un cambio di prospettiva, un rinnovato orizzonte", dice Marco Tullio Barboni, sceneggiatore, regista e scrittore, discendente della famiglia Barboni, tra le più importanti del cinema. Suo zio era Leonida Barboni, direttore della fotografia, soprannominato il mago del bianco e nero. Suo padre Enzo, nome d'arte E. B. Clucher, regista di film indimenticabili come "Lo chiamavano Trinità". A lui andrà un premio alla carriera all'interno dello Spoleto Art Festival 2025, che riceverà a Spoleto il 5 luglio nella Rocca Albornoz (Portico La Portella), imponente fortezza medievale costruita nel XIV secolo. "Nel mio caso, scrittore per il cinema con decine di sceneggiature alle spalle, l'incontro è stato con un libro: 'Due pinte di birra' di Roddy Doyle. Racconta del dialogo tra due amici che si incontrano periodicamente in un pub di Dublino per commentare, davanti, appunto, ad una pinta di birra, gli ultimi spezzoni di vita. Ne emergono vicende, sentimenti, preoccupazioni, aspettative. Ne emerge una realtà che si delinea con sempre maggiore nitore tanto che non è difficile immaginarla, tanto che sembra quasi di vederla" prosegue. "Questa componente - per così dire - visiva, che tanto aveva in comune con la mia professione, ha rappresentato una ragione in più per intraprendere un percorso che da tempo mi stava attraendo e passare dalla fiction alla letteratura, utilizzando lo stesso strumento narrativo di Roddy Doyle e cioè il dialogo per l'intero corpo della narrazione. La circostanza poi, di aver voluto affrontare temi prevalentemente appannaggio della psicologia (come il rapporto tra Conscio ed Inconscio o quello con il nostro Puer Eternum) nell'intento di veicolarli in un racconto e renderli fruibili ad un range di lettori più vasto di quelli che solitamente se ne interessano, ha ulteriormente complicato il compito" - sottolinea. "Fortunatamente i riscontri positivi non sono mancati, e a darmi una particolare soddisfazione è stata, ulteriore incursione in un nuovo contesto, la versione teatrale del mio primo libro "...e lo chiamerai Destino" che, con mia stessa sorpresa, si è aggiudicato il Premio intitolato alla memoria di Ernesto Calindri conferitomi dalla figlia di Paolo Grassi presso il Piccolo Teatro di Milano" - conclude. Il Premio Spoleto Art Festival esiste dal 1950, dal 2008 con Luca Filipponi, presidente dello Spoleto Festival Art, ha cambiato formula e modalità, ma non il prestigio del riconoscimento.
R.Leitner--NWT